La coltura della vite in Sardegna risale all'epoca della civiltà nuragica. Tale tradizione è continuata con i Romani e poi attraverso le varie occupazioni straniere si è ancora arricchita. Tra i vini rossi si annoverano il Cannonau, il Monica, il Carignano del Sulcis, il Girò, mentre tra i bianchi vi sono il Vermentino di Gallura (DOCG), la Malvasia di Bosa, il Nasco, il Torbato di Alghero, il Nuragus di Cagliari, il Moscato, la Vernaccia di Oristano. Negli ultimi anni diversi vitigni minori sono stati riscoperti ed al momento sono oggetto di una importante valorizzazione da parte di diversi produttori sardi. Si produce l'acquavite che è nota con il nome di Filu 'e ferru o Abbardente. Tra i liquori il Mirto (sia bianco che rosso) ed il Villacidro sono tra i più diffusi; negli ultimi anni nella zona di Siniscola ha fatto la sua comparsa il liquore di Pompia (distillato dalle bucce dell'omonimo agrume).
Civiltà nuragica
Circa 8.000 nuraghi che si trovano centinaia di villaggi e tombe megalitiche sono la testimonianza di una singolare civiltà che si è sviluppata nell'isola a partire dal II millennio a.C. Il nuraghe era il centro della vita sociale degli antichi Sardi, ma oltre alle torri, altre strutture caratterizzarono la loro cultura, come le tombe dei giganti (luoghi di sepoltura) le cui stele centrali possono arrivare fino a 4 m di altezza, i pozzi sacri (luoghi di culto) dalla raffinata tecnica costruttiva, i bronzetti arrivati numerosi fino ai nostri giorni e fusi mediante la tecnica della cera persa.
I Nuragici erano un popolo di guerrieri e di naviganti, di pastori e di contadini, suddiviso in nuclei tribali (clan) che abitavano in cantoni. Commerciavano con i Micenei, con i Minoici, con i Fenici e con gli Etruschi.
Proprio con gli etruschi si hanno in comune cose in comune tra la Sardegna nord est e la Toscana
I Nuragici erano un popolo di guerrieri e di naviganti, di pastori e di contadini, suddiviso in nuclei tribali (clan) che abitavano in cantoni. Commerciavano con i Micenei, con i Minoici, con i Fenici e con gli Etruschi.
Proprio con gli etruschi si hanno in comune cose in comune tra la Sardegna nord est e la Toscana
Coste e isole della Sardegna
Le coste si articolano nei golfi dell'Asinara a settentrione, di Orosei a oriente, di Cagliari a meridione e di Alghero e Oristano a occidente. Per complessivi 1.897 km, sono alte, rocciose e con piccole insenature che a nord-est diventano profonde e s'incuneano nelle valli . Litorali bassi e sabbiosi, talvolta paludosi si trovano nelle zone meridionali e occidentali: sono gli stagni costieri, zone umide importanti dal punto di vista ecologico.
Molte isole ed isolette la circondano e tra queste la più grande è l'isola di Sant'Antioco (109 km²), seguono poi l'isola dell'Asinara (51 km²), l'isola di San Pietro (50 km²), l'isola della Maddalena (20 km²), Caprera (15 km²).
mappa della Sardegna
Molte isole ed isolette la circondano e tra queste la più grande è l'isola di Sant'Antioco (109 km²), seguono poi l'isola dell'Asinara (51 km²), l'isola di San Pietro (50 km²), l'isola della Maddalena (20 km²), Caprera (15 km²).
mappa della Sardegna
Archeologia in Sardegna - La stele di Nora
La stele di Nora rappresenta il più antico documento scritto della storia occidentale e secondo gli studiosi costituisce un dato linguistico riguardante la Sardegna in Sardegna, confermando che l'origine del toponimo è da attribuire agli Shardana, una popolazione di navigatori-guerrieri identificata con le genti sardo-nuragiche
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